Ti capita mai di svegliarti e di chiederti cosa stai facendo della tua vita? Stai percorrendo la direzione giusta o stai solo perdendo tempo? Io mi pongo spesso queste domande.
Vuoi sapere dove trovo le risposte? Le trovo nelle storie che leggo a mia figlia. Proprio così! Ogni giorno (o quasi) le leggo una storia che le ricorda di inseguire i suoi sogni. Ce n’è una in particolare che racconta di un bruco che diventa farfalla. L’ho letta così tante volte ad Arianna che il libricino è ormai distrutto, ho dovuto tenerlo insieme con lo scotch. Racconta di un piccolo bruco che ha sognato di raggiungere la cima di una grande montagna. Ciò che ha visto in sogno gli piaciuto così tanto che ha deciso di camminare fino a raggiungerla. Alcune parole sono come un pugno nello stomaco. Sono quelle degli animali che incontra lungo la strada che gli ripetono “non arriverai mai!”
Ecco, quante volte abbiamo incontrato lungo il nostro cammino persone che ci hanno scoraggiato dicendo che non ce l’avremo fatta? E quante volte gli abbiamo dato ascolto dicendo a noi stessi “forse ha ragione”?.
Il piccolo bruco invece, determinato e coraggioso, non ha ascoltato nessuno. Ha continuato per la sua strada finché, stanco, si è preparato un giaciglio per riposare. Gli animali, credendolo morto, si avvicinavano ad ammirare i resti di quel piccolo pazzo, morto per aver inseguito un sogno. Ma il bruco non era morto. Si era trasformato in una bellissima farfalla e aveva raggiunto la cima della montagna riuscendo così ad avverare il suo desiderio.
Questa, però, è solo una favoletta per bambini. E la realtà? A mia figlia leggo anche le storie della collana “I miei piccoli eroi”. E’ composta da libricini che raccontano la vita dei personaggi che hanno cambiato il mondo. Sono esistiti davvero, altro che favolette! Si tratta di personaggi di ogni genere: scienziati, filosofi, musicisti, sportivi, scrittori, artisti, esploratori. Ognuno di loro viene ricordato per aver realizzato qualcosa di importante o incredibile nella propria vita.
Mi diverte cercare dei punti in comune tra i vari personaggi nonostante, apparentemente, siano tutti diversi.
La prima caratteristica che accomuna i personaggi è lo studio e, nel caso degli sportivi, l’allenamento. Si, perché anche se alcune personalità già dall’infanzia mostrano un talento naturale in determinati ambiti, quel talento da solo non sarebbe valso a nulla se non fosse stato coltivato nel tempo. Molti di questi bambini erano così assetati di conoscenza da riuscite a leggere un’intera biblioteca. Credo di non aver mai conosciuto di persona un bambino che avesse così tanta voglia di studiare, anzi. Ai bambini più studiosi veniva affibbiato l’appellativo di “secchione” come se la curiosità, la voglia di sapere fossero aspetti negativi. Quanto eravamo ingenui!
Il secondo aspetto è la tenacia. Ognuno di loro aveva un obiettivo, un progetto, un sogno. Se questi personaggi sono stati ricordati nel tempo è perché hanno continuato dritto per la loro strada. Presi dall’entusiasmo delle proprie imprese non si sono mai scoraggiati, come il piccolo bruco.
Ogni volta che ho dei dubbi riguardo la mia vita, ripenso alle vite straordinarie di questi personaggi e mi dico che io non ho nulla di così straordinario. Poi però guardo mia figlia e penso che ogni volta che le leggo una di queste storie, le sto insegnando di credere nei suoi sogni. Come posso trasmetterle questi insegnamenti se io per prima non ci credo?
Ed è così che sto imparando a non scoraggiarmi, a credere più in me stessa e nelle mie capacità. Non è detto che riesca a realizzare i miei sogni, del resto neanche Magellano ci è riuscito. Il dover imparare mi spinge ad essere curiosa, a spingermi oltre, a dover accettare le sfide soprattutto con me stessa. Devo continuamente uscire dalla mia zona di comfort e sono costretta a dover avere coraggio. Giorno per giorno mi sto trasformando nella persona che mi piacerebbe essere e magari, continuando così, potrei diventarlo.
È giusto quindi coltivare il dubbio ma dobbiamo avere un obiettivo in linea con i nostri valori, mantenere la rotta e avere il coraggio di mantenere quella direzione nel tempo, anche quando nessuno, spesso tu per primo, sembra crederci. Che ne pensi?
Alla domanda “cosa stai facendo della tua vita?” rispondo:
“sto percorrendo la strada che mi permetterà di realizzare i miei sogni”. Un giorno sarò fiera di aver dato io stessa il buon esempio a mia figlia.
E tu, cosa rispondi? Raccontarlo nei commenti.
“Non dire che non hai abbastanza tempo.
Hai lo stesso numero di ore al giorno che sono state date a Michelangelo, Madre Teresa, Leonardo Da Vinci e Albert Einstein.”
H. Jackson Brown Jr.
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