Prima il dovere o il piacere, come stabilire cosa fare prima? Bel dilemma!
È diverso tempo che cerco di dare risposta a questa domanda ma la risposta non è semplice, né scontata.
La mia esperienza scolastica
Quando ero bambina ricordo che cercavo di rimandare il più possibile il momento dei compiti. Passavo il pomeriggio a guardare cartoni animati e… i compiti? Sempre dopo.
Anche nel weekend succedeva lo stesso. Avrei potuto fare i compiti di sabato e non pensarci più, invece finivo per farli sempre di domenica. Nella mia testa risuona ancora la voce di mio padre: “prima il dovere, poi il piacere!”. Ma era più forte di me.
Anche alle superiori le dinamiche erano simili. Piuttosto mi svegliavo la mattina presto per studiare per l’interrogazione ma il pomeriggio, dopo la scuola, niente da fare. Dopo una mattinata a scuola non avevo proprio nessuna voglia di passare ancora del tempo sui libri.
Arrivavo a scuola prendendo il treno, quindi già mi alzavo prima degli altri. Spesso entravo in una classe deserta, mi sedevo al mio posto e aprivo il libro. Arrivavo così presto che a volte c’era ancora il bidello che finiva di pulire i banchi.
Devo ammettere che sono una persona piuttosto pigra ma, è anche vero che, con la giusta motivazione posso fare scintille.
Prova a pensarci: ho già un lavoro, una casa, un marito e una bimba piccola di cui prendermi cura, eppure mi occupo anche del Blog con costanza, con lo stesso impegno di un secondo lavoro, ma senza paga. Chi me lo fa fare? Per una persona pigra come me sarebbe una follia, eppure… eccomi qua!
Due riflessioni importanti
Dove voglio andare a parare? A due riflessioni importanti.
La prima: dalla pigrizia e dalla procrastinazione si può guarire (forse non del tutto, eh?). Ma ho una buona notizia : ci si riesce a convivere in modo che non rappresentino più un problema. Mica male!
La seconda: non è detto che la procrastinazione sia un male. Questa però te la devo spiegare.
Prendiamo l’esempio di prima, quello delle superiori. Preferivo svegliarmi all’alba anziché studiare nel pomeriggio. Questo atteggiamento a cosa ti fa pensare? Ad una persona pigra o piuttosto ad una persona che preferisce dare priorità ad altro e poi allo studio? Ora: non che questo mi abbia fatto onore ma… la sai una cosa? Alle superiori sono stata l’unica nella mia classe a prendere come voto 100/100. Questo ti fa capire come il problema non fosse lo studio ma il decidere QUANDO studiare.
Cosa abbiamo in comune io e Barbascura X?
Ti faccio un altro esempio che, questa volta, non riguarda me. Hai presente Barbascura X? E’ un mio conterraneo che ho conosciuto guardando i suoi video su YouTube. Riassumeva in modo esilarante gli episodi di “Game of Thrones”, serie TV che ai tempi seguivo. In realtà Barbascura X è soprattutto un divulgatore scientifico, ma anche ricercatore chimico, musicista e artista. Fa spettacoli in giro per l’Italia e ha anche scritto un libro che ha vinto il premio Nazionale di Divulgazione Scientifica del 2020. Cosa abbiamo in comune io e Barbascura X? La procrastinazione!
Ha talmente tante idee e progetti per la testa che non riesce a star dietro a tutto. Ha una marea di materiale che spesso non riesce a mettere insieme per pubblicare i suoi video seguendo l’ordine o i tempi che aveva stabilito. Molte volte lavora fino a tardi, dorme poco e la mattina poi fa fatica ad arrivare puntuale agli appuntamenti. Mi è capitato di vedere un video in cui preparava la presentazione di un intervento poco prima di presentarlo! Ma poi? Tutto ciò che fa… funziona! È capace di portare avanti i suoi tanti progetti nonostante tutto. Nonostante i suoi casini è innegabile che sia una persona in gamba e quindi lo ammiro tantissimo.
Ed è qui che volevo arrivare! Se alla fine siamo capaci di fare le cose ma, soprattutto le facciamo bene, allora che problema c’è? Con questo non voglio giustificare la procrastinazione perché, io per prima, cerco di combatterla. Ma penso anche che non abbia senso snaturare chi come me (e forse anche Barbascura X) ha questa predisposizione.
Le mie routine
Io ad esempio prima di iniziare a scrivere un articolo devo aver accompagnato mia figlia al nido con mio marito (anche se potrebbe farlo da solo), dato una sistemata alla casa, fatto partire la lavatrice, rifatto il letto e scritto il diario. Solo dopo apro il documento, è più forte di me. Se non svolgo prima tutte le mie attività di routine, quelle che mi trasmettono serenità e sicurezza, non trovo la giusta concentrazione per scrivere. Continuerei a pensare a quelle cose che ho lasciato indietro anche se, in fin dei conti, non sono così urgenti. L’urgenza ce l’avrebbe l’articolo che dev’essere pronto come sempre per giovedì mattina alle 08.00, ne sono consapevole. Parlo in maniera più approfondita di come inizio la giornata nell’articolo che trovi QUI.
Allora alla domanda “prima il dovere o il piacere?” la mia risposta è… “Dipende!” Da tante cose: dipende da che tipo di persona sei, da come stabilisci le tue priorità, dalla tua efficienza nel fare le cose.
La vuoi sapere un’altra cosa? Io per assurdo lavoro meglio se sono sotto pressione. Perché in questo modo sono costretta a focalizzarmi su ciò che faccio e questo mi permette di essere molto più concentrata, di conseguenza più produttiva. Ci hai mai pensato? E questo è un altro elemento da non sottovalutare.
Lo so, occupandomi di organizzazione probabilmente il mio discorso è un po’ contro corrente. Penso però che sia importante cucirsi addosso il proprio, personalissimo modello di organizzazione valutando ciò che davvero funziona, non solo seguendo le regole pedissequamente. Ciò che conta è il risultato. E il risultato al quale aspirare è l’equilibrio, magari con un pizzico di frenesia qua e là, giusto per dare un po’ di pepe.
Una vita piena dei tuoi progetti, dei tuoi impegni ma anche delle cose che ti piacciono, ti fanno stare bene e con del tempo da dedicare alle persone che ami. Il resto non conta. Non sarebbe fantastico?
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