Ti racconto come ho scoperto i benefici della camminata e di come ho imparato a prendere una buona abitudine… un passo alla volta!
Mi è sempre piaciuto camminare. Quando a 18 anni ho preso la patente non ho iniziato a guidare da subito. Ho aspettato il rinnovo, a 28 anni, per guidare la mia prima auto: una Fiat Idea grigia che condividevo con mio padre e che mia madre chiamava Tiburon, per via del “muso” a punta.
Da quando ho iniziato a guidare ho praticamente perso l’abitudine di camminare. Mi dicevo sempre “per una volta potresti anche fare le commissioni a piedi!” ma poi puntualmente prendevo l’auto per fare prima.
Un passo alla volta
Ad un certo punto, mia figlia che odiava stare nel passeggino, ha iniziato ad amare le passeggiate. Così ho unito l’utile al dilettevole. Ogni volta che devo prelevare, andare in farmacia, o comprare il pane, ci vado con Arianna così ne approfittiamo per fare insieme qualcosa che ci piace.
Così facendo ho provato a mettere in atto anche i consigli del libro di Luca Mazzuchelli “Fattore 1%“. Per farla breve, il libro consiglia come acquisire delle buone abitudini incrementando l’impegno di un passo alla volta. Tant’è che le passeggiate che faccio non sono particolarmente impegnative: faccio in totale 2 km al giorno, andata e ritorno.
L’importanza della costanza
Onestamente non mi importa se le mie passeggiate sono brevi perché per me ciò che conta è la costanza. Se avessi perso l’impegno di fare lunghe passeggiate la motivazione sarebbe passata in breve tempo. Non dovendo fare chissà quale impresa, non mi pesa affatto ritagliare una mezz’ora del mio tempo per fare una passeggiata con Arianna, anche quando non ho in programma qualche commissione.
Non ti nascondo che in un primo momento mi sono sentita un po’ demotivata. Dopo solo 2 km di passeggiata tornavo a casa con il mal di reni e la voglia di buttarmi sul divano e non fare niente. Eh lo so, l’atleticità non è mai stata il mio forte. Mi dicevo “ma dove sono tutti questi benefici di cui si parla?“
Eppure fare solo 2 km al giorno mi ha permesso di non mollare, anche se qualche giorno l’ho saltato. Perché saltare un giorno non significa perdere l’abitudine. Ciò che conta è non perdere la voglia, la motivazione per continuare. E questo fa tutta la differenza del mondo.
Quelle poche volte in cui non riesco a fare la passeggiata perché piove, o perché non ho modo di spostare qualche impegno, ho subito voglia di recuperare. A volte, quando proprio non ce la faccio con i tempi, faccio una passeggiata anche di soli 10 minuti. Può sembrare una perdita di tempo ma è l’unico modo per essere certi di non perdere il ritmo. E’ questo che ti fa capire che ormai hai preso l’abitudine, quando ti accorgi che saltare un solo giorno ti pesa, senti che oggi ti è mancato qualcosa e non vedi l’ora di rimetterti in pari.
Ma poi, pensaci un attimo: a qualcuno interessa quanti chilometri di camminata fai al giorno?
Per te cosa conta di più la costanza o i numeri?
I primi benefici della camminata…
Beh, a forza di fare i miei miseri 2 km al giorno, dopo circa un mese ho iniziato a vedere i primi benefici:
- Ho molti meno problemi con la cervicale (chi ne soffre sa bene quanto sia fastidiosa).
- Portare il passeggino mi “costringe” a stare più eretta e a migliorare la postura.
- Non ho più dolore ai reni anche se faccio lunghe passeggiate.
Se ne ho voglia e mi avanza un po’di tempo faccio anche 3 km perchè ormai camminare non mi stanca più come una volta.
… e benefici della camminata che non ti aspetti
Ma un altro dei benefici della camminata che è arrivato inaspettatamente è stato un altro. Quando faccio le mie passeggiate indosso abiti comodi e non mi trucco. Prima non ne sarei stata capace. Mi preoccupavo delle cicatrici dell’acne sul viso o i segni della dermatite sulle gambe, o l’essere bianca come una mozzarella in piena estate.
Non ti nascondo che mi sento ancora un po’ a disagio, ma questo minimo imbarazzo non mi ha comunque bloccato. Ho deciso finalmente di scoprire cosa c’è al di là della propria “comfort zone“. La verità è che fa caldo e non ho nessuna intenzione di coprirmi solo per non sentirmi a disagio. E non ho nessuna intenzione di truccarmi se questo toglie tempo a quel poco tempo che ho a disposizione per la mia passeggiata.
E non sto dicendo che truccarsi o vestirsi carine sia una perdita di tempo ma che in questo momento preferisco farlo in un contesto diverso. E dico anche che se mi fossi preoccupata di trucco e abbigliamento, avrei smesso di portare avanti questa abitudine già da tempo.
Perché il messaggio che vorrei lasciarti è sempre questo:
Semplifica.
Se il solo pensiero di doverti truccare per uscire di casa ti fa passare la voglia, allora esci senza pensarci e goditi la bella giornata che ti aspetta là fuori! Io di belle giornate non ho intenzione di perderne più, e tu?
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[Per approfondire l’argomento ti consiglio “Fattore 1%” di Luca Mazzucchelli]
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